San Lupo - Uno splendido fiore di pietra

In allestimento

Irma Cristina De Angelis (EX-Sindaco di San Lupo)

Presentazione: Raccontare di sé, delle proprie radici, in punta di piedi, senza mai ostentare o rimarcare il sentimento profondo ed esclusivo che si prova verso la propria terra, è ciò che ha fatto l’autore di queste pagine. Egli, con competenza e passione, attraverso quest'opera ha trasmesso a noi altri il bisogno interiore di rinvigorire, dopo diciotto anni, il suo rapporto straordinario e privilegiato con San Lupo. Il bisogno di accertare, di scoprire le origini, la propria identità, appartiene a ciascuno di noi. Ma perché tutto questo non rimanga un mero esercizio mentale, bensì, si tramuti in risorsa insostituibile per testimoniare e custodire la “piccola” storia di San Lupo, occorrono attenzione, pazienza, minuziosa ricerca, dedizione. In sintesi, ci vuole… amore! “San Lupo uno splendido fiore di pietra” è, appunto, un gesto d’amore che l’autore ha inteso consegnare a noi che viviamo a San Lupo, a chi non può esserci, perchè lontano, a chi non c’è più e che Portiamo indelebilmente nei nostri cuori, ma anche e soprattutto a chi verrà, ai nostri figli che avranno contezza del loro essere sanlupese. Grazie, Pellegrino, il tuo “viaggio” nella storia di San Lupo è appassionante e appassionata ricerca; è fonte di conoscenza, di informazione e formazione. E’ valorizzazione del nostro patrimonio storico-culturale e, nel contempo, è stimolo alla sensibilità verso il territorio e i suoi Punti di forza: l’olivo, la vite, la pietra il paesaggio. In altre parole la terra. I Sanlupesi tutti e l’Amministrazione Comunale da me rappresentata sono fieri di accogliere la tua testimonianza, il tuo omaggio a San Lupo. L’opera sarà “la memoria” di tutti noi, ma anche il monito per recuperare il nostro sentimento di appartenenza e di coesione per difendere e rafforzare la sana e genuina sanlupesità.

Pellegrino Tomasiello

Impegno nuovo, ragione antica.... Nella premessa alla prima edizione di “san Lupo uno splendido fiore in pietra” spiegai i motivi che mi avevano spinto a raccogliere e ordinare, almeno dal punto di vista cronologico, fatti, date, documenti e persone che nel corso dei secoli avevano “fatto” la storia di San Lupo. Fui spinto, come scrissi allora, soprattutto da una “ragion d’amore” verso la mia terra e la mia gente, ma anche dalla convinzione che fosse giunto il momento di vincere quella inerzia che vedeva sparpagliate, poco note o adirittura sconosciute, le tracce della nostra identità popolare, per lasciarne memoria alle future generazioni. A diciotto anni di stanza reputo che quell’idea è risultata vincente se, dal 1989 anno di stampa di San Lupo uno splendido fiore di pietra, si sono susseguite diverse pubblicazioni che, a vario titolo, hanno documentato fatti storici, raccontato eventi sociali, presentato racconti, miti, leggende, proverbi detti e motti della terra di San Lupo, raccolto ricette tipiche della nostra cultura e tradizione. Tutte preziose testimonianze, di cui mi sono giovato nella cura di questo nuovo impegno che “L’amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Irma De Angelis, ha ritenuto di affidarmi. Ho cercato di arricchire e ampliare le conoscenze della nostra storia sociale, civile, religiosa, economica e politica, inserendo in questo volume notizie antiche, vicissitudini moderne e fatti contemporanei, frutto di ricerche, contributi e nuovi studi. Come quelli presentati in occasione del Convegno “San Lupo nelle carte d’archivio del 700”, organizzato nel Gennaio del 1993 per l’inaugurazione della Biblioteca Comunale - intitolata alla memoria di Gioacchino De angelis – e quelli del convegno “ Movimenti sociali e lotte politiche nell’Italia Liberale: il moto anarchico del Matese del 1877”, tenutosi nell’Aprile del 1998. Come quelli pubblicati per l’inaugurazione del monumento eretto alle vittime civili della seconda guerra mondiale ed al ripudio di tutte le guerre del Luglio del 1994 e quelli raccolti per il convegno sulla storia dell’emigrazione sanlupese del Luglio 2004. Un lungo, travagliato, ma esaltante cammino accompagnato da tante fotografie, in bianco e nero e a colori, per spiegare lo scorrere del tempo, vivere le emozioni della memoria, testimoniare i cambiamenti dei costumi e delle abitudini dei sanlupesi. A tutti gli amici che con passione e dedizione hanno contribuito a rendere più corposa e dettagliata la ricostruzione della nostra identità, va la mia sincera gratitudine. Per me è stata una ulteriore occasione di crescita, che ho affrontato con lo stesso entusiasmo e la stessa umiltà di diciotto anni addietro, ma con una rinnovata e ancora più consapevole “ragion d’amore. .

sabato 4 settembre 2010

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